Per chi gestisce un Ecommerce, le transazioni fallite sono un punto d’attenzione importante, sia perché impattano direttamente sul conto economico sia perché inficiano sull’esperienza d’acquisto e, di conseguenza, sulla fidelizzazione dei clienti.
I pagamenti non riusciti, falliti o negati, sono transazioni rifiutate dall'acquirer o dall’issuer, principalmente per questi motivi:
Le cause appena elencate non sono imputabili direttamente all'esercente perché legate a fattori esterni,ma l’adozione di una piattaforma in grado di elaborare i pagamenti con regole di dynamic routing (anche smart routing, routing intelligente o routing dinamico) può fare la differenza e ridurre le transazioni fallite a causa di problemi tecnici o comunque non riconducibili al sito Ecommerce.
Identificare con precisione le cause delle singole transazioni fallite non è sempre possibile, soprattutto perché al di fuori del perimetro dell’esercente. Se si analizzano però anche solo i pagamenti falliti riconducibili alla SCA, ossia all’autenticazione forte introdotta dalla PSD2, è evidente come il tema sia rilevante in termini di potenziali vendite perse.
L’attuazione della PSD2 e l’avventodella SCA nel corso del 2021 ha portato certamente benefici in termini di sicurezza di tutto l’ecosistema Ecommerce, allo stesso tempo però ha penalizzato il tasso di conversione dei carrelli.
Secondo una ricerca di Mastercard, elaborata sulle carte divise in base alla nazionalità di emissione e che ha preso in esame il primo trimestre 2021 e i primi giorni immediatamente successivi alla chiusura del periodo di adozione della SCA in Italia (12 aprile 2021), tutti i Paesi europei hanno riscontrato un tasso di autenticazione delle transazioni distante dalle aspettative e quindi dal 100%.
Nonostante i tassi di autenticazione siano migliorati nel tempo, con l’Italia comunque agli ultimi posti in Europa sin da aprile 2021, in cui faceva registrare solo il 60% circa di autenticazioni andate a buon fine, l’applicazione dei protocolli 3DS2 resta ancora oggi una vera e propria barriera all’ingresso in fase di pagamento.
Come affrontare quindi questo punto di debolezza trasformandolo in un’opportunità di acquisizione di nuovi clienti e fidelizzazione? Esistono soluzioni innovative per ridurre le autenticazioni fallite, non solo riconducibili alla SCA, e ottimizzare le vendite: la payment orchestration e il concetto di dynamic routing.
Per ridurre al minimo il numero di transazioni negate a causa di problemi tecnici, la scelta di un'infrastruttura di pagamento basata sul routing dinamico è sicuramente un ottimo modo per iniziare.
Per comprendere il significato di smart routing, occorre approfondire il concetto di routing statico e il suo funzionamento nell'elaborazione dei pagamenti.
Dal momento in cui l’acquirente clicca sul pulsante di pagamento, il "percorso" della transazione prevede 4 fasi, gestite dai PSP per il tramite di acquirer e issuer:
Se consideriamo il routing statico, i percorsi delle transazioni vengono indirizzati all'acquirer tramite una configurazione manuale, seguendo un percorso predeterminato indicato dal merchant al provider dei servizi di pagamento.
Nel caso di un'azienda che lavora con un solo PSP e un solo acquirer, questo processo è lineare e la riconciliazione è semplice. Lo svantaggio è che, per esempio, in caso di guasti tecnici sull'unico percorso di pagamento non c'è un back-up a cui reindirizzare la transazione negata. Inoltre, le opportunità per i merchant sono limitate in termini diaree geografiche raggiungibili, perché non è detto che il fornitore di servizi di pagamento sia in grado di gestire pagamenti provenienti da più Paesi.
Il routing statico, quindi, non offre la flessibilità necessaria per cambiare fornitore in caso di problemi con il PSP e non prende in considerazione tutte le variabili che possono portare alla necessità di cambiare il percorso di routing. Infatti, quando si scelgono le regole di instradamento in base a un parametro, ad esempio le fee applicate alla transazione, se ne ignorano altri importanti, come la disponibilità nell’area geografica di riferimento, i tassi di autorizzazione o quelli di approvazione.
In conclusione, i principali svantaggi del routing statico sono:
Questi problemi vengono risolti con il routing dinamico o intelligente, che indirizza automaticamente le transazioni verso il percorso più efficace e conveniente al momento dell'acquisto. Questa flessibilità consente di ridurre al minimo le transazioni fallite a causa di errori tecnici, perché passa automaticamente a un percorso diverso per ottenere l'approvazione della transazione.
Ciò consente di ottenere le migliori prestazioni in termini di costi, tempi e disponibilità di metodi di pagamento. Inoltre, i motori di routing intelligenti, gestiti da algoritmi di apprendimento automatico, fanno sì che le prestazioni di instradamento diventino sempre più accurate con il numero di transazioni effettuate.
L'instradamento dinamico consente di vendere in modo efficiente a livello internazionale, fornendo metodi di pagamento locali e transazioni approvate più rapidamente, scegliendo l'acquirer che ha i tassi di approvazione più elevati in base ai parametri della transazione specifica in quella regione geografica.
Quindi, il routing intelligente riduce le transazioni non andate a buon fine, le commissioni e i costi di elaborazione È possibile riassumere i vantaggi del dynamic routing come segue:
Il routing intelligente è al centro delle piattaforme di orchestrazione dei pagamenti, che gestiscono più gateway di pagamento all'interno della stessa infrastruttura.
La soluzione Fabrick Payment Orchestra gestisce i flussi di pagamento, reindirizzandoli verso il fornitore più performante grazie al machine learning riconciliando in automatico e consentendo di avere il controllo degli incassi da un unico punto di accesso.
In conclusione, quando si tratta di scegliere l'infrastruttura di pagamento migliore per la propria azienda, il routing è una parte fondamentale dell'equazione. È un elemento strategico sia per attività locali dal budget relativamente limitato sia per aziende che stanno “scalando” a livello internazionale e che vogliono investire in una soluzione più conveniente, per ridurre al minimo le transazioni fallite, tagliando i costi di integrazione di più fornitori e ottimizzando i processi di riconciliazione.