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InsightArticoliTransazioni CIT, MIT e COF: differenze e casi d’uso

Transazioni CIT, MIT e COF: differenze e casi d’uso

Pubblicazione: 09 novembre 2023Tempo di lettura: 4 minuti
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I pagamenti digitali sono in continuo aumento nel mondo, anche grazie alla crescita degli acquisti online, sempre più comuni non solo tra le generazioni più giovani. Secondo gli ultimi dati pubblicati da Statista¹, l'Europa farà registrare la crescita più alta nel periodo 2022-2027, con un CAGR del 15,1%. Negli Stati Uniti, i pagamenti digitali cresceranno di circa il 14,9% anno-su-anno nello stesso periodo, mentre il resto del mondo (Cina esclusa) farà registrare un aumento del 14,8% entro il 2027.

Anche in Italia i pagamenti elettronici e digitali vedranno un aumento progressivo nel tempo². Ad esempio, la penetrazione delle carte di credito passerà da circa il 60% nel 2023 a oltre il 71% del totale della popolazione entro il 2027, e le carte di debito cresceranno di 2 punti percentuali, passando dall’82% a oltre l’84%.

Tra gli elementi che differenziano le diverse tipologie di pagamenti digitali online c’è il concetto di iniziativa o “presenza” del titolare di carta al momento del pagamento. Vediamo più nello specifico cosa si intende.

Cosa sono le transazioni CIT, MIT e COF?

In ambito Ecommerce, le transazioni possono essere avviate dal cliente (CIT – Cardholder Initiated Transaction) o dall'esercente (MIT – Merchant Inititiated Transaction):

CIT (Cardholder Initiated Transaction)

Le CIT sono transazioni in cui l'iniziativa per effettuare il pagamento parte direttamente dal titolare della carta o dell'account. Ad esempio, quando un titolare di carta effettua un acquisto online, presso un punto vendita o in qualsiasi altro contesto in cui il pagamento è avviato e autorizzato attivamente dal titolare della carta.

Queste transazioni avvengono su iniziativa del cliente nel momento della richiesta di pagamento. Ciò significa che è l’acquirente a richiedere il pagamento in quell’istante, cliccando su “paga” al termine dell’acquisto.

MIT (Merchant Initiated Transaction)

Le MIT sono pagamenti avviati dall’esercente o dal fornitore di servizi, senza l'azione diretta o l'autorizzazione attiva del titolare della carta nel momento del pagamento. Ad esempio, un abbonamento mensile a un servizio che addebita automaticamente la carta di credito dell'utente, senza richiedere un'azione diretta per ogni transazione, ma solo un’autorizzazione a procedere con gli addebiti ricorrenti.

I pagamenti CIT e MIT sono regolamentati dalla PSD2 e possono prevedere l’applicazione dell’autenticazione forte del cliente (SCA), a meno che non rientrino nell'ambito delle esenzioni SCA. Non è possibile applicare la Strong Customer Authentication alle transazioni MIT, considerato che l'acquirente non è presente durante la transazione, tuttavia, è necessaria una prima transazione a cui vengono applicati i protocolli 3DS, per garantire la sicurezza anche dei pagamenti successivi ai quali non viene applicata la SCA.

COF (Credential-on-File Transaction)

Le transazioni COF coinvolgono l'uso di credenziali di pagamento memorizzate, l’esempio più comune sono i dettagli della carta di credito, per effettuare pagamenti senza richiedere l'inserimento delle informazioni di pagamento a ogni transazione. Sono spesso utilizzate per pagamenti ricorrenti o abbonamenti in cui le informazioni della carta sono memorizzate e utilizzate per addebiti successivi senza richiedere un'azione diretta da parte del titolare della carta ad ogni transazione.

Per quanto riguarda la memorizzazione dei dati della carta, gli esercenti hanno due opzioni:

  • Salvare i dati di carta sui propri server
    È una soluzione che permette all’esercente di avere sotto controllo la gestione dei dati di carta, ma richiede certificazioni molto onerose per garantire la sicurezza delle transazioni e di tutti i processi correlati.
  • Adottare un sistema di tokenizzazione
    I dati di carta vengono sostituiti da codici alfanumerici forniti dal provider del servizio di tokenization. La gestione dei dati di carta viene demandata a terzi, ma solleva l’esercente dalle certificazioni necessarie per la gestione dei dati in house.

Il processo di tokenizzazione è usato sempre più spesso anche per le altre tipologie di pagamento, perché aumenta la sicurezza di tutti i processi, migliora la customer experience dell’acquirente e aumenta il tasso di conversione del sito. L’integrazione dei token, infatti, permette per esempio al cliente finale di non dover inserire i dati di carta ad ogni acquisto: una volta salvati i dati sul sito Ecommerce, per i pagamenti successivi è sufficiente scegliere la carta salvata in precedenza.

Merchant Initiated Transaction: come funzionano

Quali sono gli aspetti principali delle MIT? Come abbiamo visto in precedenza, sono avviate dall'esercente, senza un’azione del pagatore in quel momento, e richiedono un accordo tra acquirente ed esercente.

Il processo di elaborazione delle Merchant Initiated Transaction prevede due fasi:

  1. Prima transazione
    Per autorizzare i pagamenti ricorrenti, l’acquirente effettua una transazione CIT, che rappresenta l'accordo con l'acquirente, con relativa Strong Customer Authentication.
  2. Transazioni successive
    Dal secondo pagamento in poi, le transazioni vengono gestite come MIT, dunque senza alcuna iniziativa dell’acquirente.

Esistono due tipi di pagamento MIT, che variano in base alla loro frequenza:

Pagamenti ricorrenti (recurring payments)

Sono pagamenti che hanno una frequenza predefinita. Per questa tipologia è necessario un accordo su un piano di pagamento definito, con un importo massimo, frequenza e numero di pagamento concordati (ad esempio, 10 pagamenti mensili da 100 € ciascuno). Inoltre, è necessaria l'autenticazione del primo pagamento ricorrente, in quanto è la prova del consenso tra il commerciante e l'acquirente per l'invio dei pagamenti successivi. Alcuni casi d'uso sono: donazioni, servizi in abbonamento (es. video o musica on demand).

Pagamenti una tantum (unscheduled)

In questo caso ci si riferisce a transazioni per importo e periodicità fissi o variabili senza una scadenza predefinita. Anche in questo caso il titolare della carta ha fornito il consenso all'esercente per avviare una o più transazioni future. Questi pagamenti sono tipici di tutti quegli ambiti nei quali sono previsti addebiti in base al consumo. I casi d’uso più comuni sono i pagamenti delle bollette delle utenze (es. gas e luce) o quello delle corse effettuate con servizi di car sharing.

In conclusione, le caratteristiche delle tipologie di pagamento descritte in questo articolo definiscono l’intero insieme dei pagamenti digitali Ecommerce, e forniscono una visione d’insieme di tutte le casistiche che si possono presentare nella gestione dei processi di pagamento online.

La conoscenza di questi aspetti è fondamentale, in particolare per chi vende prodotti o servizi in abbonamento sul web e che opera in un contesto di subscription economy.

Fonti
1

Digital Payments: market data & analysis | Statista, Maggio 2023

2

Digital payment trend in Italy | Statista, marzo 2023

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